Giuseppe Parini

"Il giorno - La vergine cuccia" di Giuseppe Parini

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Sinopsis

"Il giorno - La vergine cuccia" di Giuseppe Parini Tal ei parla, o signore; e sorge intantoal suo pietoso favellar dagli occhide la tua dama dolce lagrimettapari a le stille tremule, brillantiche a la nova stagion gemendo vannodai palmiti di Bacco entro commossial tiepido spirar de le prim’aurefecondatrici. Or le sovviene il giorno,ahi fero giorno! allor che la sua bellavergine cuccia de le Grazie alunna,giovenilmente vezzeggiando, il piedevillan del servo con l’eburneo dentesegnò di lieve nota: ed egli audacecon sacrilego piè lanciolla: e quellatre volte rotolò; tre volte scossegli scompigliati peli, e da le mollinari soffiò la polvere rodente.Indi i gemiti alzando: aita aitaparea dicesse; e da le aurate voltea lei l’impietosita Eco rispose:e dagl’infimi chiostri i mesti serviasceser tutti; e da le somme stanzele damigelle pallide tremantiprecipitâro. Accorse ognuno; il voltofu spruzzato d’essenze a la tua dama;ella rinvenne alfin: l’ira, il dolorel’agitavano ancor; fulminei sguardigettò sul servo