Sinopsis
Questo libro è uno dei capolavori della mistica cattolica. Il suo autore, Giovanni della Croce, canonizzato nel 1726, maturò l’idea di scrivere questo Trattato quando si trovava nella prigione del Monastero di Toledo.
Il forzato isolamento, forse gli fu di ispirazione e il risultato sono state queste intense pagine di mistica.
Questo non è, a mio giudizio, un libro per dotti, né per chi studia Teologia, sebbene, gli uni e gli altri non possono fare a meno di leggerlo per ricavarne buon frutto spirituale, utile ai loro studi e al proprio cammino di crescita.
Questo libro è per tutti. E tutti possono ricavare grandi vantaggi spirituali dalla lettura di queste pagine.
L'esperienza della notte oscura, o notte dello spirito, come la definisce qualcuno, può portare chi la vive alla sensazione più o meno intensa dell’abbandono da parte dello “sposo divino”; la creatura ha come l'impressione di trovarsi in balia di sentimenti tra loro contrastanti. Sulle prime – sottolinea Padre Cantalamessa in un suo commento “sembra che l’anima torni indietro, mentre essa, invece, si trova ad amare Dio per se stesso e non per la gioia che ne deriva”.
Il fenomeno della notte oscura, si rivela anche in moltissimi altri santi che provarono le stesse esperienze spirituali. E’ lecito chiedersi perché Dio dapprima favorisca un’anima di doni speciali e poi li ritiri.
La risposta a questa e ad altre domande possiamo scorgerla tra le righe di questo Trattato di mistica che non finisce mai di lasciare stupefatti coloro che lo leggono.